Ciaspolata ad anello La Magdeleine – Chamois per il Col Pilaz
2340 m slm| Un suggestivo giro ad anello con partenza da La Magdeleine e arrivo a Chamois passando per il Col Pilaz, al cospetto del Cervino
Palanfrè è una piccola borgata di montagna distante circa 9 Km dal comune di Vernante, in Val Vermenagna, in provincia di Cuneo. Collocata a 1379 m di altitudine tra pascoli e boschi che si aprono tra la Rocca d’Orel e la cuspide del Monte Frisson e con panorami magnifici verso la Bisalta e le Alpi Liguri.
Il posto ideale da raggiungere dopo una copiosa nevicata per fare una tranquilla passeggiata con le ciaspole. In quest’articolo ti parlo infatti del nostro giro lungo il “Sentiero Natura” per percorrere i sentieri che attraversano il Bosco Bandito di Palanfrè.
Palanfrè, abbandonata nella stagione invernale a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, dai primi anni del Duemila è tornata ad essere abitata tutto l’anno grazie al ritorno di due famiglie di allevatori originari di Vernante. Qui non può mancare l’assaggio dei formaggi locali presso l’Albergh, la locanda di Palanfrè!
La posizione della borgata è stata da sempre considerata pericolosa per il rischio di valanghe, motivo per cui, fin dal 1700, venne proibito (“bandito” – da cui il nome di BOSCO BANDITO DI PALANFRÈ) il taglio degli alberi che si trovavano oltre l’abitato, per assicurare una copertura ed una difesa naturale dalle valanghe.
Raggiunto l’abitato di Palanfrè e lasciata l’auto nei pressi dell’Azienda Agricola l’Isola (da cui prende nome il buonissimo formaggio tipico di questa zona) ci incamminiamo lungo la pista forestale per alcuni metri fino ad incontrare, sulla sinistra, un sentiero che dobbiamo imboccare.
Ciaspole ai piedi e si parte!
Proseguiamo lungo il sentiero tralasciando la deviazione per il Vallone degli Alberghi e seguendo le indicazioni per il Gias della Garbella e il Bosco dei Faggi.
Si tratta del Bosco Bandito di Palanfrè costituito da faggi di alto fusto posti su una dorsale morenica molto scoscesa. Ospita esemplari considerevoli sia per dimensione che per età e in molti di essi si possono osservare tronchi contorti e nodosi, a testimonianza degli ostacoli che hanno dovuto affrontare per sopravvivere.
Il faggio più grande del Bosco Bandito di Palanfré è stato inserito nel 2016 nell’elenco degli alberi monumentali piemontesi e ha un tronco di quasi 5 m di circonferenza ed un’altezza di oltre 25 m.
La traccia ora si fa a tratti pianeggianti e a tratti in decisa salita. In alcuni punti è possibile accorciare i tempi abbandonando la carrabile e tagliando su sentiero per raggiungere direttamente il Gias del Chiot.
Si prosegue quindi sulla destra, in leggera salita verso una caratteristica “truna” utilizzata un tempo per la stagionatura dei formaggi e poi in discesa verso il vallone della Garbella, fino a raggiungere l’omonimo alpeggio a quota 1679 m.
Proseguendo in discesa lungo il costone a valle del Gias Garbella seguiamo la traccia che ci porta a proseguire ai limiti del bosco, in direzione sud est fino a rientrare al punto di partenza della nostra ciaspolata. Quest’ultimo tratto dal Gias personalmente l’abbiamo trovato un po’ difficoltoso e in diversi punti abbiamo perso la traccia.
In alternativa al giro ad anello, per maggior sicurezza, vi posso quindi consigliare il rientro lungo lo stesso tracciato percorso all’andata.
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Se ti stai preparando per la tua prima escursione in montagna ti lascio qualche consiglio per partire preparato.
Spero che anche tu possa trovare nella montagna una grande Maestra di vita!
A presto.
2340 m slm| Un suggestivo giro ad anello con partenza da La Magdeleine e arrivo a Chamois passando per il Col Pilaz, al cospetto del Cervino
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Una risposta
bellissima gita!
proveremo a farla questo WE.
puoi mandarci la traccia gps?
quali difficoltà hai avuto nella seconda parte? ci sono tratti pericolosi?
grazie!