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Anello Laghi del Rutor: un paradiso ai piedi del ghiacciaio

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Ti parlo oggi di un giro ad anello molto suggestivo che permette di ammirare da vicino i numerosi e magnifici Laghi del Rutor che costellano la zona alla base dell’imponente Ghiacciaio del Rutor, il terzo ghiacciaio per estensione della Valle d’Aosta (8,4 km quadrati) dopo quello del Miage (10,6 km quadrati) e quello del Lys (9,6 km quadrati).

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Oggi il Ghiacciaio del Rutor è in forte ritiro, facendo così ricomparire pascoli e lasciandosi dietro una costellazione di laghetti periglaciali, proprio quelli che vedremo con questo giro.

Un giro da compiersi in tutta calma e godendosi appieno il paesaggio, un giro che ti consiglio di fare quindi prevedendo un due giorni con pernottamento al Rifugio Deffeyes.

La nostra notte al Rifugio Deffeyes ci ha permesso di esplorare per bene le meraviglie di questa zona fatta di laghi alpini di origine glaciale, cascate, rii, torbiere e soprattutto ci ha permesso di spingersi fin quasi alla base del Ghiacciaio del Rutor dove la lingua di fusione si tuffa nel lago sottostante.

Questo giro ad anello non presenta difficoltà tecniche (difficoltà E per quasi tutta l’escursione) tranne che per il tratto che costeggia la cascata che dal Lago Superiore del Rutor si butta nel Lago dei Seracchi (a mio avviso difficoltà EE). Questo tratto è comunque evitabile tornando indietro sui propri passi senza compiere l’anello completo. Nell’articolo ti spiego nel dettaglio dove si trova questo tratto.

Occorre però tenere conto del fatto che andrà raggiunto il Rifugio Deffeyes con una salita abbastanza lunga e a tratti impegnativa.

Ti lascio quindi qui la descrizione dettagliata per arrivare al Rifugio Deffeyes partendo da La Thuille. 

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Una volta partiti da Rifugio Deffeyes facciamo una breve deviazione per il magnifico Lago Inferiore del Rutor (in lontananza si può scorgere anche il Lago dei Seracchi, che raggiungeremo al termine del nostro anello).

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Ritornati sui nostri passi dobbiamo ora seguire la traccia a mezzacosta che parte di fronte al rifugio seguendo la palina indicante sentiero n.3 e Colle di Planaval.

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Sempre seguendo le indicazioni giungiamo ad un colletto che, con una breve salita ci porta al Lago Verde e al Lago Grigio, due meravigliosi specchi d’acqua se sembrano toccarsi.

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Senza mai lasciare il sentiero giungiamo al Lago nella Roccia dal quale si sale lungo una traccia rocciosa che porta in vista dell’imponente Ghiacciaio del Rutor e del suo lago sottostante (Lago Superiore del Rutor). Uno spettacolo della natura che ci ha lasciati a bocca aperta. 

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Questo è il punto più elevato della nostra escursione. Se vogliamo avvicinarci per vederlo ancora più da vicino possiamo seguire la traccia alla nostra sinistra che sale per un lungo tratto a mezzacosta.

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Tornati sui nostri passi proseguiamo ora verso destra e ci incamminiamo seguendo le tacche rosse che ci portano lungo un sentiero di massi e rocce. Qui la traccia tende un po’ a perdersi.

Senza mai raggiungere il sottostante Lago Superiore del Rutor svoltiamo verso destra e dopo una breve salita raggiungiamo un altro lago con una piccola isoletta.

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Da qui proseguiamo in direzione del rifugio e del Lago Grigio (da cui siamo passati prima).

Al bivio prendiamo però il sentiero di destra che torna indietro e arriviamo così ad un’enorme cascata che si tuffa nel Lago dei Seracchi. Questo punto è magnifico e vi consiglio di raggiungerlo. La vista che si ha da qui è spettacolare. 

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Il tratto che si percorre ora è quello che vi accennavo essere un po’ impervio e, a mio avviso, classificabile difficoltà EE. Quindi, se non ve la sentite di percorrerlo, potete tornare indietro ripercorrendo il sentiero dell’andata fino in vista del Rifugio Deffeyes.

Se invece volete proseguire prendete ora il sentiero che costeggia l’imponente cascata scendendo così in direzione del lago prestando però molta attenzione in quanto il sentiero è ripido e a tratti sdrucciolevole. In alcuni punti occorre anche superare alcune rocce un po’ bagnate.

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Arrivati al Lago dei Seracchi lo costeggiamo e iniziamo nuovamente a salire tenendo prima il torrente alla nostra sinistra e poi guadandolo per portarci in vista della Chiesetta della Margherita e del Rifugio Deffeyes.

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LA LEGGENDA DEL GHIACCIO DEL RUTOR:

Esiste una leggenda che aleggia intorno al ghiacciaio del Rutor che narra che il luogo ora occupato dal ghiacciaio fosse un tempo un grande prato verde in cui pascolavano le mucche di un ricco allevatore.

Dio un giorno volle testare la sua bontà e gli mandò un mendicante a chiedere un po’ di latte per sfamare la sua famiglia. Il ricco allevatore, anziché donargli un po’ del suo latte, schernì il mendicante e, a sfregio, ordinò ai suoi lavoratori di versare i secchi di latte fresco sul prato.

Il mendicante reagì lanciandogli una maledizione che fece nevicare per giorni interi. Ad accompagnare la neve ci fu anche un vento freddissimo che fece sì che i verdi pascoli si trasformassero in ghiaccio.

Nacque così il ghiacciaio del Rutor.

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2 risposte

  1. Ciao Monica, sono Alberto Zorloni, guida escursionistica ambientale di Domodossola. Mi è piaciuto come presenti l’anello Laghi del Rutor, dando ritmo a una descrizione efficace. Chissà che tra qualche settimana non ci vada a fare un giro anch’io… Fino a quando è aperto il Rifugio Deffeyes? Intanto, se vuoi, puoi dare un’occhiata al mio sito ossolacultura.com.
    Ciao, buoni giri, se passi di qui fammi un fischio
    Alberto

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