Anello del Monte Genevris e Lago Laune
2536 m slm | Raggiungiamo il Monte Genevris, una cima a cavallo tra la Val Chisone e la Val di Susa all’interno del Gran Bosco di Salbertrand.
Con questo articolo ti spiego come raggiungere il Monte Chaberton dal Monginevro, la fortezza militare più alta d’Europa che domina dall’alto dei suoi 3130 m il confine tra Italia e Francia, tra la Valle di Susa e la Valle di Briançon.
Il panorama da quassù è qualcosa di meraviglioso, la vista a 360° spazia sul Piemonte, la Valle d’Aosta e sul versante francese.
Una cima unica, non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche storico. La cima ospita infatti una fortificazione militare, una delle più imponenti opere difensive mai esistite nel Vallo Alpino e ben visibile fin da valle con le sue otto torrette che ospitavano altrettanti cannoni.
Si tratta del Forte dello Chaberton (anche detta Batteria dello Chaberton) che, a fine ‘800, trionfava maestosa sul valico del Monginevro e sulla conca di Cesana e Claviere, sovrastando di oltre mille metri le piazzeforti circostanti.
Raggiungiamo il valico del Monginevro e, poco dopo la frontiera, imbocchiamo la strada alla nostra destra che sale fino ad uno slargo adibito a parcheggio. Qui lasciamo la nostra auto proseguiamo a piedi imboccando la mulattiera che sale verso sinistra.
Per comodità puoi impostare qui il navigatore.
Iniziamo così la nostra salita verso il Monte Chaberton camminando su larga strada sterrata nel bosco e dalla lieve pendenza per circa 2.2 km.
Sempre seguendo le indicazioni, abbandoniamo la strada e imbocchiamo il sentiero che da qui diventa più impegnativo e dalla pendenza decisamente marcata.
Da qui in poi la vegetazione quasi ci abbandonerà per lasciare spazio ad un paesaggio del tutto lunare.
Raggiungiamo il ricovero sette fontane a 2257m e proseguiamo sempre su sentiero in ripida salita su pietre e detriti e stretti tornanti fino al Colle Chaberton a 2600m di quota.
Da qui la vista spazia sui monti della Savoia, sulla Valle di Susa e sull’antica strada carrozzabile da Fenils. Sopra di noi iniziamo già ad intravedere il Monte Chaberton e il lungo sentiero che dobbiamo ancora percorrere.
Dalla partenza a qui abbiamo impiegato circa 2:40 ore e circa 800 metri di dislivello. Ci restano da percorrere ancora circa 400 metri di dislivello.
Iniziamo quindi la nostra ultima salita percorrendo la mulattiera che risale il monte in modo costante e con numerosi tornanti. Dopo circa 1:30 h giungiamo finalmente in cima al Monte Chaberton a 3130 m, una cima piatta, da cui si gode di una vista magnifica e dove si trovano i resti del Forte dello Chaberton.
La sua progettazione risale al 1882 quando, nell’ambito della Triplice Alleanza, l’Italia necessitava di un potenziamento difensivo al confine con la Francia. Venne quindi individuato nella vetta dello Chaberton un luogo strategico, impossibile da colpire.
La costruzione si protrasse fino al 1910. Furono lavori di enormi fatiche militari e civili, iniziati nel 1898 con il tracciamento di una strada che raggiungeva la cima, percorsa ogni giorno da uomini e muli con pesanti carichi. Ne scaturì un’opera imbattibile, allo stesso tempo difensiva ed offensiva, capace di bombardare postazioni militari anche a notevole distanza.
Ultimato all’alba della Prima Guerra Mondiale, il Forte dello Chaberton rimase inattivo per venticinque anni. I suoi cannoni furono impiegati sul fronte orientale e ricollocati sullo Chaberton durante il fascismo.
Il forte divenne operativo per la prima ed unica volta volta dopo la dichiarazione di guerra alla Francia, il 10 giugno 1940. Il 17 giugno 1940, allo scoppio delle ostilità, il forte sparò per la prima volta. In questi anni però le armi si erano evolute, e quando l’esercito francese rispose all’attacco in poco tempo causò danni irreversibili alla struttura.
Con l’armistizio del 25 giugno 1940, il Forte cessò l’attività. Nel 1947, con i Trattati di Parigi, venne annesso al territorio francese. L’Italia, sconfitta, si occupò del suo smantellamento, privandolo di ogni arma e struttura metallica.
La maestosa fortezza un tempo imbattibile è ancora parzialmente visitabile anche internamente. È però priva di manutenzione e di illuminazione, ed ingombra di ghiaccio; l’ingresso è raccomandato solo a chi è in possesso di tecniche alpinistiche.
⚠️Questa escursione, anche se non presenta punti particolarmente difficili e tecnici, richiede comunque una preparazione fisica adeguata e un buon allenamento escursionistico in quanto il dislivello da coprire è di oltre 1200 m.
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Spero che anche tu possa trovare nella montagna una grande Maestra di vita!
A presto.
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