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L’Alpe Giavino nel Parco Nazionale del Gran Paradiso

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Con questo articolo andiamo alla scoperta della bella e solitaria Val Soana, nel Vallone di Forzo, all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso, per raggiungere uno dei suoi angoli più nascosti e selvaggi: l’Alpe Giavino.

Attraverseremo borghi in pietra dove si respira ancora l’antico passato a testimonianza della cura per il proprio luogo d’ordine, territori solitari e incontaminati e luoghi incredibilmente panoramici.

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Partiremo dal villaggio di Molino di Forzo, una frazione di Ronco Canavese, e da qui risaliremo la mulattiera che ci condurrà fino alla borgata Boschietto costeggiando il tumultuoso torrente Forzo. Qui ad accoglierci troveremo la piccola chiesetta del paese.

Da qui risaliremo lungo il bosco per poi uscire su terreno più aperto in un magnifico valloncello. Superati dei vecchi alpeggi giungeremo al bel pianoro dove si trova l’Alpe Giavino, un casotto del Servizio di Sorveglianza del Parco Nazionale Gran Paradiso. Da quassù avremo un panorama unico da cui vedremo le principali cime della Valle come il Monveso di Forzo, la Punta delle Sengie e la Plata di Lasin.

Al ritorno proseguiremo poi verso la borgata Boschettiera per poi tornare a Forzo e concludere così il nostro giro.

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Raggiungiamo Molino di Forzo, frazione di Ronco Canavese e lasciamo la nostra auto nei pressi dell’Osteria delle Alpi. Per comodità puoi impostare qui il navigatore.

Proseguiamo ora a piedi seguendo la strada asfaltata in salita per circa 300 metri fino a giungere alla frazione di Forzo. Ci inoltriamo nella piccola borgata e seguiamo le indicazioni per l’Alpe Giavino iniziando così la nostra camminata su sentiero nel bosco.
Dopo pochi passi, immersa nel verde, troviamo la piccola Cappella di San Carlo Borromeo.

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Continuiamo la nostra salita nel bosco e, senza deviazioni, giungiamo all’Alpe Trasi e superiamo il Torrente Forzo su di un ponte.

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Al bivio successivo proseguiamo verso sinistra e saliamo su sentiero fino all’Alpe Narasse fino ad incontrare un altro piccolo ponte. A questo bivio proseguiamo dritto seguendo le indicazioni per Alpe Giavino e per Boschietto.

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Poco prima di giungere a Boschietto occorre attraversare il Rio Giavino su alcuni massi. Prestate attenzione a questo punto perché, in presenza di molta acqua, potrebbe non risultare facilissimo il guado.
Dalla partenza a qui abbiamo impiegato circa 1 ora.

Da qui a pochi minuti giungiamo finalmente al borgo di Boschietto. Un piccolo gioiello incastonato tra le montagne.

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Superata la frazione proseguiamo dritto seguendo le indicazioni “Giavino” (a questo bivio torneremo al ritorno dall’Alpe Giavino per raggiungere Boschettiera) e risaliamo un ripido sentiero tra tratti con massi e pietre e tratti nel bosco. Il tratto più ripido di tutta l’escursione che ci permetterà però di guadagnare quota velocemente.

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Superata l’Alpe Sengia e l’Alpe Bietsan usciamo dal bosco e ci addentriamo finalmente nel vallone di Forzo per risalire l’ampio pendio erboso e giungere così al panoramico Casotto dell’Alpe Giavino.

Dalla partenza a qui abbiamo impiegato circa 3 ore scarse.

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Ritorniamo ora sui nostri passi seguendo il sentiero a ritroso fino al bivio di Boschietto dove dobbiamo proseguire verso destra per giungere ad un pilone votivo e poi a Boschettiera in circa 15 minuti dove troviamo anche un magnifico forno in pietra costruito nel 1868 e oggi ristrutturato e ancora funzionante.

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Ritornanti al pilone votivo prendiamo ora il sentiero basso alla nostra destra e proseguiamo lungo i magnifici prati costeggiando il Torrente Forzo che manteniamo alla nostra destra.
Senza deviazioni proseguiamo sempre dritto fino a ritrovarci nei pressi dell’Alpe Narasse già incontrata prima.

Scendiamo ora seguendo le indicazioni per Tressi che raggiungiamo in circa 20 minuti. Lungo questo percorso incontreremo il bellissimo pilone votivo, costruito sulla roccia e ristrutturato nel 1967 dagli abitanti di Boschietto e Boschiettiera. Un po’ di storia qui.

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Giunti quindi a Tressi, un ultimissimo tratto ci condurrà su strada asfaltata che seguiremo in discesa fino a Molino di Forzo dove abbiamo le nostre auto.

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